mercoledì 14 luglio 2010

I BOLOGNA - ROCCHETTA TANARO

Via Nicola Sardi, 4
14030 Rocchetta Tanaro AT
0141 644600
Ci siamo andati di la SERA del 25 Giugno 2010
CAMERE SI
Chiuso il Martedì


Un locale storico padroneggiato da un oste di rara capacità e piacevolezza, ma quanto è cambiato dall’ultima volta.

E’ rimasta la sala storica, dove le migliori bottiglie sono esposte in bella vista in una “mangiatoia” che corre lungo il muro, dall’altra parte sale eleganti ed essenziali, parquet ai pavimenti bianco alle pareti, si può anche mangiare fuori sotto una tettoia, ricavata nell’aia della cascina, ambiente un po’ chiuso ma con un bel prato all’inglese rilassante, anche se non si capisce la fontana in stile minimal per fortuna relegata addosso al muro.

Al primo piano le camere, semplici e pulite, quanto mai necessarie in questo periodo di etilometro selvaggio.

Mise en place essenziale ma piacevole, bicchieri Riedel, una schiacciatina e del pane non troppo invitante sul tavolo.
La cantina, di ottimo livello per i rossi, è essenziale per i bianchi e le bollicine, giusto che sia, nella terra del Nizza, ma forse qualche contaminazione della frizzante aria langarola (per la passione per le bollicine) sarebbe ben accetta.

Iniziamo comunque con uno splendido Gaston Chiquet millesimato 2004, un blanc de blanc in terra di pinot nero, di rara suadenza e struttura.

Gli antipasti?
Tutti obbligatori si intende (come tutte le portate, solo il secondo è a scelta) e soprattutto tutti senza accendere i fuochi, un prosciutto (eccelso) e melone?!, una carne cruda “macinata e non battuta” pallida immagine delle delizie langarole, una insalata di pollo marinato (cui prodest? Se è un pollo ruspante è inutile che lo cammuffi con le marinature, aceto balsamico medio basso, se è di allevamento perché proporlo).

Arrivano gli agnolotti, specialità della casa, ottimo ripieno e materia prima, condimento inesistente e cottura un po’ in la; a seguire una sottospecie di lasagnette al pesto, in una ciotolina, tutte pressate e “ammottate”, pesto delicato ma insensato (siamo a Rocchetta Tanaro ricordo).

Nel frattempo il Gaston Chiquet ha soddisfatto i commensali che si preparano ad affrontare un Nizza superiore di Rivetti (autore dei più grandi baroli non baroli): la barbera d'Asti Superiore Bionzo, sangue di vino nel bicchiere, ancora cupo e scomposto, già di buona piacevolezza ma con ancora tanta strada davanti.

Passiamo ai secondi:
- un carpione alla piemontese, buone le zucchine, impossibile l’uovo, la milanese acida di aceto e fredda oltre misura;
- fegato di coniglio all’aceto balsamico, ma è ancora di moda?!, ottima la cottura, coprente il condimento;
- il galletto, uno dei commensali per aspettarlo non aveva preso neanche i primi, io, pur non avendolo ordinato in prima persona, avevo l’acquolina in bocca nel ricordo dello splendido galletto al mattone del Falcone di Poggio a Caiano.
Nel piatto arriva un cosciottino in un intingolo leggero, senza sapori, completamente bollito TREMENDO

Pensate che uno dei divertimenti di questo locale era di rubarsi l’un l’altro i piatti, alla ricerca di sapori ed abbinamenti nuovi, sempre golosi e riusciti!


Dulcis in fundo
i dolci come nella tradizione del ristorante sono ottimi, la granita all’ananas e il semifreddo al latte con le ciliegie cotte meritano una menzione,
finiamo a chiacchierare amabilmente con l’oste in compagnia del fantastico cantastorie Paolo Frola, rochettese (si dice così?) DOC, sorseggiando un Caol Ila riserva di rara bontà.

Infine la feral domanda, ci torneresti?
NO

Abbiamo parlato di:
Riedel - www.gajadistribuzione.it
Gaston Chiquet - www.gastonchiquet.com
Giorgio Rivetti - www.la-spinetta.com
Falcone di Poggio a Caiano - www.ristoranteilfalcone.com
Caol Ila - www.singlemaltclub.it (un indirizzo sicuro per conoscere il whisky)
Paolo Frola - www.rocchettanet.com/reginadelmosto/tourfoto.htm

Nessun commento:

Posta un commento